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Venaria | 28 marzo 2018, 07:04

Reggia di Venaria, oltre 200 opere per mostrare “la fragilità della bellezza”

La mostra, visitabile fino al 16 settembre, nasce nell’ambito della 18a edizione del programma “Restituzioni” di Intesa Sanpaolo. Chiamparino: “Questo gioiello è un patrimonio di tutti”

Reggia di Venaria, oltre 200 opere per mostrare “la fragilità della bellezza”

Arazzi, quadri, mobili intarsiati, pale d’altare e molto altro. C’è un variegato assaggio del patrimonio artistico italiano nella mostra “La fragilità della bellezza”, inaugurata alla Reggia di Venaria Reale, nell’ambito della diciottesima edizione del programma “Restituzioni” di Intesa Sanpaolo, che resterà allestita fino al 16 settembre. Ben 212 opere in arrivo da 17 regioni italiane compongono l’articolato percorso della mostra, con opere di Tiziano, Van Dyck e Twomby, fra le altre. L’esposizione ha coinvolto 44 enti di tutela e 63 proprietari, ai quali le opere torneranno dopo la chiusura della mostra a Venaria.

L’esposizione, inoltre, è anche l’occasione per sottolineare lo sviluppo del luogo, la Reggia, un tempo caratterizzata dall’incuria e da dieci anni tornata al suo splendore. È questo il messaggio lanciato dai due curatori del progetto “Restituzioni”, Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti.

“Anche questo luogo è un recupero – ha raccontato Bertelli – e la mostra dà al visitatore la sensazione della varietà della vita”. “Qui c’è un’evoluzione – ha aggiunto Bonsanti – anche dei nostri studi e delle nostre tecniche. Alla tutela bisogna unire la valorizzazione”.

“Sono onorato e orgoglioso di dare il benvenuto a questa mostra – ha commentato Roberto Falcone, sindaco di Venaria – che darà grande slancio e visibilità al consorzio delle Residenze Reali Sabaude. Inoltre c’è un forte legame con il nostro territorio, altro motivo di orgoglio per noi”.

Un presentazione, quella di stamani alla Reggia, alla quale ha partecipato un pubblico foltissimo, proveniente da diverse parti d’Italia. Una risposta positiva, sottolineata anche dal presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. “Questo gioiello – ha spiegato – è sempre più un patrimonio di tutti. È importante anche il coinvolgimento del Centro del Restauro di Venaria, sulle cui potenzialità molti, me incluso, non erano molto convinti, invece sta diventando una effettività su cui bisogna investire”. Il presidente ha poi ringraziato Intesa Sanpaolo, sottolineando l’impegno dell’istituto bancario nelle diverse realtà culturali torinesi, come ad esempio il Salone Internazionale del Libro.

“Restituzioni” ha il preciso scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio artistico della banca, rendendolo accessibile al pubblico. A fronte delle varie fusioni nel corso della storia, che hanno portato Intesa Sanpaolo a inglobare oltre 300 banche, oggi l’istituto vanta una collezione di circa 20.000 opere. “La banca – ha aggiunto Giovanni Bazoli, presidente emerito del gruppo – si è fatta custode di questa eredità. La bellezza è minacciata dal passare del tempo e dall’incuria, ma la perdita di integrità dei nostri tesori d’arte arrecherebbe un vulnus irrimediabile alla nostra identità”.

“La banca pensa sia giusto restituire – ha aggiunto Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo – ma il progetto è dedicato a quel grande museo a cielo aperto che è l’Italia”.

“Questo è un luogo ritrovato e restituito – ha concluso Mario Turetta, direttore della Reggia di Venaria – e questa mostra ne è una naturale conseguenza. È la terza che inauguriamo quest’anno, ne seguiranno altre due da qui a maggio e gli ingressi di questi giorni sono confortanti”.

Paolo Morelli

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