“Sputnik è sicuramente una parola anacronistica: indica, infatti, il primo satellite inviato in orbita dai sovietici, nel 1957. Ho scelto questo nome perché è qualcosa che fa parte della nostra generazione, il ricordo di un momento in cui l'uomo, in gara con se stesso, ha diviso il mondo”.
Delinea con queste parole il suo tredicesimo album il cantautore Luca Carboni, che, questa sera – sabato 20 –, alle ore 21, si esibirà al Teatro Concordia di Venaria per presentare, appunto, il neonato “Sputnik” – prodotto da Michele Canova e contenenti alcuni brani scritti anche da Calcutta, Gazzelle e Giorgio Poi.
“Sputnik – prosegue l’artista – è una parola dura, ma è dotata di un significato molto romantico: indica, in sovietico, "compagno di viaggio". E l'arte, la musica, i racconti sono i nostri compagni di vita”.
Nove brani, dunque, pervasi da una speranza viscerale, nei quali si incontrano “la leggerezza e la contemporaneità nella musica e una visione lucida e calibrata della realtà”, e dove presente e passato dialogano in un ballo incessante, senza mai dissolvere il proprio legame.