Venerdì 26 ottobre 2018, dalle 18.30 alle 21.30, presso la Galleria del Museo d'Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino, si inaugura la mostra "Flusso vitale : l'arte di Maria Bruno-Sisterflash tra scena urbana e sperimentazione".
Questo allestimento presso gli spazi di via Rocciamelone 7 –a cura di Edoardo Di Mauro e Daniele D’Antonio - è la prima concreta iniziativa che si pone l'obiettivo di celebrare la storia e l'attualità del percorso artistico di Maria Bruno-Sisterflash a due anni dalla prematura scomparsa.
La cifra stilistica di una protagonista dell'avanguardia torinese ed italiana della post modernità tra fine Novecento e nuovo Millennio si pone con coerenza e rigore tra scena urbana, musica, performance e sperimentazione astratto-cinetica.
La prima parte della carriera di Maria Bruno, nella seconda metà degli anni ’80 e poco più che 20 enne, si colloca nell'ambito di una dimensione pionieristica della street art. Il percorso di studi presso l'Istituto d'Arte Passoni, e poi allo IED, unito ad una spiccata sensibilità verso il nuovo e la sperimentazione, la mettono in contatto con un antesignano come Assi-One, il cui stile si collega direttamente al muralismo politico degli anni Settanta.
Ad un certo punto Bruno indirizza la sua ricerca verso la relazione ed il confronto con spazi quali gallerie e musei, dimostrandosi conscia di una considerazione quanto mai attuale, cioè che la street art è un termine ormai stretto per indicare una dimensione di rinnovamento del linguaggio tra le più significative della scena artistica contemporanea.
La sua proposta la conduce verso il territorio dell'astrazione di impronta cinetica, attenta al coinvolgimento fisico e percettivo dello spettatore. La teoria del secondo Novecento vicina alla proposta di Maria Bruno è legata soprattutto alle riflessioni della critica statunitense Rosalind Krauss.
L’artista torinese riesce a creare un illusorio senso di profondità per le sue opere, sconcertando ed ammaliando al tempo stesso il fruitore, che si inoltra in un gioco di rispecchiamenti e rimandi percettivi che, lo rendono, per certi aspetti, componente imprescindibile della composizione.
Empatia che si accresce nelle sculture, dove l'inevitabile rotazione fa perdere i punti di riferimento monoculari e rende l'installazione un monolite proveniente da altri luoghi, calato nella nostra dimensione per scuoterci dall'inerzia delle certezze apparenti.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 26 novembre, il lunedì dalle 17 alle 19. L'evento è inserito nel cartellone di Contemporary Arts Torino Piemonte 2018