Il Palazzo del Lavoro sta attraversando un iter complesso per la sua rinascita. Lo afferma il vicesindaco Guido Montanari, intervenuto ieri sera al consiglio aperto della Circoscrizione 8 sulla questione viabilità tra corso Maroncelli e piazza Bengasi.
"Al momento le pratiche urbanistiche sono ancora in atto - ha spiegato -; siamo in attesa dell'autorizzazione commerciale, ora ferma in Regione per ulteriori approfondimenti".
Il percorso seguito porterà l'edificio a diventare una nuova galleria commerciale d'alta moda, a dispetto del progetto auspicato inizialmente dal Comune di Torino di renderlo museo di scienza, tecnologie e architettura. "Ho voluto creare il più possibile spazi in comune all'interno e salvaguardare il verde all'esterno", ha proseguito Montanari. Per questo i 1500 parcheggi previsti in origine sono stati ridotti a 100, evitando così di intaccare troppo le aree verdi.
Gli oneri di urbanizzazione ricavati dall'opera ammontano a 11 milioni. Soldi da impiegare nella riqualifica di via Ventimiglia, con una pista ciclabile da connettere possibilmente a quella di via Nizza in costruzione. Intervento cui potrebbe aggiungersi la risistemazione della passerella su corso Unità d'Italia, ormai degradata.
Entro l’anno si concluderà la pratica commerciale in sospeso, e poi partirà la fase finale per l'autorizzazione. Lo scavo attorno al palazzo provocherà sicuramente materiale di rifiuto in abbondanza, "con una piccola percentuale di amianto, forse inferiore all'1%", ha detto Montanari. L'area infatti era un tempo occupata da discariche di rifiuti edili, e solo una parte del terreno è stata contaminata.
"Ci sarà un'attenta opera di vagliatura sul posto - garantisce infine il vicesindaco - per eliminare le parti con presenza di amianto, mentre gli scarti sani potrebbero servire a riempire il trincerone di Torino Nord".