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Viabilità e trasporti | 28 febbraio 2019, 18:25

L'uomo della costi-benefici a Torino: "Noi in continuità con Delrio, ma all'epoca nessuno fece discussioni sul metodo"

Il professor Marco Ponti: "Decidere sui numeri è comunque un fatto democratico, comunque la si pensi"

L'uomo della costi-benefici a Torino: "Noi in continuità con Delrio, ma all'epoca nessuno fece discussioni sul metodo"

Da una parte c'è lui, l'uomo della Costi Benefici della Torino-Lione, il professor Marco Ponti, ospite d'onore del Collegio Carlo Alberto per discutere proprio di TAV. In platea, di fronte a lui, tanti degli accesi sostenitori dell'opera: da Mino Giachino (ex sottosegretario del governo Berlusconi) all'ex senatore Stefano Esposito, fino al direttore generale dell'Unione industriale di Torino, Giuseppe Gherzi. In platea, anche il professor Giuseppe Berta.

Convitato di pietra, quei 7 miliardi di costi eccessivi che, secondo lo studio fatto proprio da Marco Ponti e dal suo team, farebbero pendere la bilancia verso il no. "Senza dubbio, per lui, venire a Torino è un po' come entrare nella gabbia del leone", gli rende onore Giorgio Barba Navaretti, vicepresidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto e padrone di casa.

"Noi siamo in continuità con il ministero precedente, fu Delrio a chiedere delle linee guida sui costi e sui benefici. E io fui tra i collaboratori. E all'epoca nessuno sollevò particolari obiezioni", esordisce Ponti, prendendo subito il centro del ring.

"Per noi è già un mezzo successo, essere qui, perché è un fatto democratico decidere sui numeri - affonda -. Poi si possono discutere e criticare, ma sono una base su cui ragionare. Non c'è una decisione del Principe che al mattino si sveglia e fa". E rivela ancora: "I costi di cantiere? Noi abbiamo deciso di non considerarli, mentre i No TAV sostengono essere costi altissimi. E questo dovrebbe dire molto sulla prudenza dei nostri calcoli, rispetto anche al Movimento che ci ha commissionato l'opera".

Stime di domanda, di flussi della linea storica, di passaggio dalla strada alla ferrovia. Ecco le tre voci che, già nell'analisi costi-benefici del 2011, erano secondo gli autori dell'analisi-Ponti dei campanelli di allarme che imponevano di rifare i conti a opera già iniziata. Così spiega Francesco Ramella, senza dribblare il tema accise e pedaggi: "Ci hanno accusato di aver inventato un metodo nostro per compiacere Toninelli. Ma ci sono manuali e linee guida che dicono di tenere in considerazione anche questi elementi". 

Massimiliano Sciullo

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