Dopo l'aggressione dei poliziotti avvenuta ieri a Barriera di Milano, il sindacato italiano lavoratori di polizia Cigl ha commentato il grave episodio accorso: "Giovedì 25 luglio scorso, colleghi delle volanti torinesi sono stati accerchiati minacciosamente da numerose persone che cercavano di impedire un controllo di polizia. E’ accaduto in Barriera di Milano, un’area che, nonostante i roboanti proclami di politici e amministratori locali, vede l’impegno quasi esclusivo delle forze di polizia per evitare che la situazione peggiori.
Al di là delle dichiarazioni dei diversi rappresentanti della politica, soprattutto di quella tanto affezionata ad una visione securitaria repressiva, a noi del SILP CGIL preme di sottolineare il senso del dovere e l’enorme sacrificio dei nostri lavoratori. Circostanze come quella di giovedì 26 luglio si ripetono con una certa frequenza, e se è vero che fanno parte del nostro mestiere è anche vero che si può fare molto, proprio sotto il profilo politico, quello che, invece, si dimostra incapace di agire e reagire, quello che è sordo alle richieste dei cittadini e anche delle nostre lavoratrici e dei nostri lavoratori, quello che si affaccia alla ribalta in ogni utile circostanza di cronaca con l’intento di polarizzare consensi e consolidare le proprie posizioni, quello che non si fa scrupoli di usare le criticità di Barriera Milano in campagna elettorale, che si limita a riprodurre slogan irreali e messaggi falsi e ingannevoli attraverso i social.
Solo ieri, a Roma, è deceduto un collega dei Carabinieri, in circostanze inaccettabili. E qualche giorno fa, un collega delle Volanti di Roma è sfuggito, per poco, ad analogo destino rimanendo gravemente ferito. Ma sembra che non si voglia andare oltre il cordoglio e la vicinanza del momento. Superato il clamore e la ribalta del momento, seguiamo ad operare in una dimensione caratterizzata da disattenzione, superficialità, ma anche incompetenza nell’affrontare i fenomeni sociali ed economici, e sottovalutando gli aspetti organizzativi di settori cruciali come quello della sicurezza pubblica.
Noi sentiamo il dovere di andare a cercare le cause più profonde dei fatti che accadono, non possiamo limitarci a leggere la realtà della strada. L’intervento delle forze di polizia dovrebbe rappresentare l’ipotesi estrema, invece, da troppo tempo in questo Paese si punta a contenere il disagio sociale ricorrendo a noi. Ecco perché serve maggiore consapevolezza da parte di tutti, principalmente da parte di chi ha il compito di amministrare il Paese e il territorio. Il cordoglio, la vicinanza sono una beffa, se non sono accompagnate da azioni concrete. Oltre a tutte le criticità che affrontiamo quotidianamente, c’è anche il fatto che a Torino, in particolare, mancano più di 400 agenti.
La nostra è una vicinanza autentica ai colleghi, quella di chi fa sindacato vero, di chi comprende la tensione di quei momenti, momenti che si risolvono, quasi esclusivamente grazie al coraggio, all’intelligenza e alle risorse individuali di ognuno di noi".