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Politica | 29 novembre 2019, 15:06

Campi Rom e casa agli stranieri. Grimaldi (LUV): "Sulla legge ormai scritta faremo ostruzionismo e ricorsi"

L'esponente di Liberi Uguali Verdi: "Sulle case popolari Cirio e Caucino evitino di svergognare la Regione, contrastando un principio già sancito da un decreto ministeriale"

Campi Rom e casa agli stranieri. Grimaldi (LUV): "Sulla legge ormai scritta faremo ostruzionismo e ricorsi"

“Purtroppo sui cittadini di etnia rom la Giunta ha già scritto nero su bianco una norma razzista e incostituzionale, che introduce regole draconiane, a cui ci opporremo in ogni modo con ostruzionismo, mobilitazioni e ricorsi” - così il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi commenta il disegno di legge “Norme in materia di regolamentazione del nomadismo e di contrasto all’abusivismo”, approvato dalla Giunta l’8 novembre, che mira all’abolizione dei “campi rom” formali, senza fornire percorsi di inclusione adeguati, né alternative abitative, e impone di fatto il nomadismo, stabilendo che i cittadini rom potranno rimanere nelle “aree di transito” formali per un periodo massimo e non superiore ai tre mesi.

Nel frattempo l’Assessora Caucino, con una nota inviata ai sindaci dei Comuni piemontesi, alle ATC del Piemonte, alle Commissioni di assegnazione alloggi ATC e al Consorzio Intercomunale Torinese, sollecita uno stringente rispetto della legge nell’assegnazione di alloggi di edilizia sociale, con l'intenzione di chiedere ulteriori accertamenti agli stranieri che ne fanno richiesta: i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea dovrebbero "produrre apposita certificazione o attestazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato di nazionalità”.

Di ieri, però, è l'approvazione del Decreto ministeriale che di fatto esenta dal presentare la documentazione attestante i patrimoni immobiliari, reddituali e le condizioni familiari nel Paese d’origine chi proviene da paesi da cui è “oggettivamente impossibile” ottenerla. Il DM riguarda il reddito di cittadinanza ma di fatto stabilisce un principio applicabile anche al tema delle case popolari.

“Almeno su questo punto” - commenta Grimaldi - "il Presidente Cirio e l'Assessora Caucino si fermino: esiste già un decreto in contrasto con le loro intenzioni discriminatorie, evitino di sprecare il nostro tempo ed esporre la Regione al pubblico ludibrio. La legge piemontese sull'assegnazione delle case popolari prevede controlli sulle seconde case all’estero, non fa alcun riferimento ai paesi di origine, e ci mancherebbe altro".

comunicato stampa

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