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Attualità | 28 gennaio 2020, 10:50

A Torino i mercatini della “discordia”: scontro tra Giunta e Pd su Natale coi Fiocchi

L’assessore al Commercio Alberto Sacco difende il suo operato: “Nel 2015 la Città pagava, ora dai mercatini arriva un guadagno”

A Torino i mercatini della “discordia”: scontro tra Giunta e Pd su Natale coi Fiocchi

E’ scontro sui mercatini di Natale coi Fiocchi. A tre settimane dal termine del periodo che ha visto le bancarelle animare quattro location di Torino (piazza Castello, piazza Solferino, piazza Santa Rita e Cortile del Maglio), a Palazzo Civico è stata audita la società Mercatini S.r.l. Un’occasione non solo per incontrare le persone che hanno vinto il bando indetto dal Comune per l’organizzazione dei mercatini natalizi e per fare il punto sulle attività svolte nell’arco temporale compreso tra il 1° dicembre e il 6 gennaio.

I mercatini hanno visto il coinvolgimento di oltre 100 artigiani, per 127 chalet in totale. La location che ha riscontrato il maggior successo? Piazza Castello, nonostante i non pochi problemi dovuti a una coesistenza con le tante manifestazioni di piazza, capodanno su tutte, avvenute nel periodo natalizio. Tante le difficoltà riscontrate al Cortile del Maglio, non per la location quanto per la zona considerata dagli organizzatori “poco attrattiva”. Se piazza Solferino, al terzo anno, inizia ad animarsi di gente, per quanto riguarda piazza Santa Rita invece i mercatini sono animati perlopiù da espositori locali e storici, anima del periodo di festa.

Molto critico il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Lo Russo. L’esponente dem, che ha gettato dubbi sui legami tra Mercatini S.r.l (società costituita per partecipare al bando) e la società Etika, ha evidenziato la poca esperienza nell’organizzare simili eventi maturata dagli aggiudicatori del bando stesso. Forti i dubbi sollevati anche circa l’occupazione del suolo pubblico per il montaggio e lo smontaggio degli stand.

L’assessore Sacco ha spiegato come nonostante il problema sia reale, è volontà degli organizzatori iniziare prima le fasi di montaggio. Una volontà spiegata dal fatto che “basterebbe una o più giornate di pioggia per non finire poi in tempo”. Da qui la necessità di iniziare in forte anticipo. Morale della favola: se i torinesi vogliono i mercatini di Natale, devono pazientare nei giorni prima e dopo la manifestazione.

L’assessore ha poi difeso a spada tratta il lavoro di questi anni. “Mercatini S.r.l paga 124.400 euro di canone all’anno. Lo fa in anticipo, prima di iniziare l’evento”. “C’è di più: la comunicazione è tutta a loro carico, mentre prima era una spesa della Città” spiega Sacco. Una bella differenza rispetto al passato. Nel 2015, per esempio, la Città di Torino, pur erogando solo 6.000 euro, ne incassati appena 6.100 ma ha dovuto farsi carico di 65.000 euro di comunicazione. Una cifra che, se si aggiunge ai 73.000 euro di mancato introito per il pagamento del suolo pubblico, fa segnare un segno meno sulla bilancia delle entrate/uscite. Insomma, da una perdita a un guadagno coi mercatini di Natale: un risultato ribadito con orgoglio dall’assessore Sacco.

Andrea Parisotto

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