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Cultura e spettacoli | 29 maggio 2020, 20:18

Teatro Regio tra crisi e inchiesta, un commissario ministeriale per risanare i conti e ripartire

A renderlo noto la sindaca Chiara Appendino. Il Consiglio di indirizzo si appresta ad approvare un bilancio consuntivo 2019 con un passivo di 2,3 milioni di euro

Teatro Regio tra crisi e inchiesta, un commissario ministeriale per risanare i conti e ripartire

In presenza di una situazione finanziaria di eccezionale gravità, resa ancora più difficile dalle conseguenze dell’emergenza Covid-19, il Consiglio di indirizzo del Teatro Regio di Torino si accinge ad approvare, con profondo rammarico, un bilancio consuntivo del 2019 che presenta un passivo di 2,3 milioni di euro.

La crisi è tale che non si procederà al ripiano delle perdite, richiedendo al Ministro per i Beni e le Attività culturali la nomina di un commissario ministeriale per operare il necessario ed improcrastinabile risanamento strutturale dei conti dell’ente lirico torinese, la cui criticità è nota da anni. A renderlo noto è stata la sindaca Chiara Appendino, dopo un confronto con il Consiglio di indirizzo e i presidenti delle fondazioni di origine bancaria.

La sindaca, in qualità di presidente della Fondazione Teatro Regio di Torino, convocherà la prossima settimana il Consiglio d’indirizzo per l'approvazione del bilancio. “Il Teatro Regio – ha sottolineato la sindaca Appendino - ha bisogno di ricominciare e ripartire senza essere condizionato dai vincoli di uno stato debitorio pesante: una situazione non ripianabile alla luce dell’attuale contesto, se non attraverso un intervento straordinario e la nomina di un commissario risponde proprio a questa esigenza".

"Chiederò al ministro Franceschini – ha aggiunto la prima cittadina - di individuare insieme la giusta figura che possa traghettare il nostro Teatro in questa fase delicata, garantendo continuità alla gestione e alla programmazione artistica”.
 
“Non è più possibile tollerare una situazione di continuo passivo per una eccellenza come il Teatro Regio - sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio -. Serve pertanto una scelta forte e per questo abbiamo condiviso con il Comune e le Fondazioni bancarie una soluzione di netta discontinuità con il passato, che in questo momento solo un commissario può garantire”.

Dai vertici della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT arriva un sostanziale allineamento sulla decisione: ”In considerazione del perdurante stato di disequilibrio nella gestione del teatro Regio, che costringe ogni anno a impegni aggiuntivi di risorse, peraltro non risolutivi della situazione,  siamo d’accordo nel sostenere un’azione coraggiosa della Città finalizzata alla necessaria ristrutturazione della gestione del Teatro, non più rinviabile anche in considerazione dell’attuale periodo di crisi determinato dall’emergenza Covid-19 che ci vede impegnati su molti fronti urgenti e con bisogni crescenti del territorio".

"Siamo convinti che ciò possa facilitare, in tempi ragionevolmente contenuti, una profonda revisione ed efficientamento della gestione del Teatro attraverso una pianificazione strategica pluriennale di attività e di investimenti, come base fondamentale e duratura per un suo rilancio e rafforzamento nel tempo”.

redazione

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