Nella Torino che promuove a gran voce la mobilità dolce rispetto all'utilizzo esasperato dell'automobile e lo fa con interventi concreti o cambi di viabilità, piazza Bernini rappresenta un buco nero. Una sorta di cortocircuito in cui i nuovi spazi delineati dai lavori appena effettuati fanno da contrasto con buche e toppe raffazzonate sia sulla pista ciclabile che sull'attraversamento pedonale.
Basta percorrere una volta l'attraversamento, passando da parte a parte di corso Tassoni, per rendersi conto del paradosso: da un lato i lavori appena effettuati su corso Francia durante la ridisegnazione dei controviali con limite a 20 chilometri orari, con scivoli per le bici e i monopattini e posti auto spostati al centro della carreggiata in piazza Bernini, dall'altro buche profonde, sanpietrini mancanti e asfalto di colore diverso rispetto all'originale manto stradale.
L'attraversamento ciclo pedonale di piazza Bernini, anche a causa dell'ingente numero di veicoli che lo percorrono ogni giorno, evidenzia tutti i segni del tempo. I residenti, ma anche i fruitori della ciclabile, ne hanno da ampiamente segnalato le condizioni precarie prima e pericolose poi. Il rischio, tra buche e imprevisti di ogni genere, è che a farsi male possano essere proprio le persone appartenenti alle categorie che l'amministrazione ha intenzione di tutelare maggiormente: pedoni, ciclisti e conducenti di monopattino. Un paradosso, almeno nella Torino della mobilità dolce.