Piste ciclabili sempre più sicure per i 1200 ciclisti urbani che ogni giorno scelgono le due ruote per i loro spostamenti.
“Continuano i progetti di Collegno che promuovono la ciclabilità e l’uso alternativo all’auto. Li portiamo avanti invitando tutti gli utenti della strada a rispettarsi e condividere gli spazi, diminuendo drasticamente la velocità delle automobili e il rischio per pedoni e utenti deboli potenziando le zone 30 e mettendo in sicurezza tratti ciclabili, come le rotonde, che possono essere pericolose per chi si muove in bici - ha dichiarato l’assessore Gianluca Treccarichi -. Dobbiamo trasformare le nostre strade in moderne vie di collegamento attrezzate per tutti gli utenti. È un disegno strategico che fa bene all'ambiente, riduce l'inquinamento, stimola l'economia locale e di prossimità e promuove il benessere psicofisico, insomma un investimento non una spesa”.
Un disegno che prevede rotatorie ciclabili, piste, zone 30 e rallentamenti per mettere in sicurezza le strade verso Torino da Alpignano, Rivoli e Collegno.
La città della Certosa dà così il via alla realizzazione della linea 1 del Servizio Ciclabile Metropolitano, un intervento infrastrutturale importante che sul solo territorio collegnese vale più di 600mila euro, di cui il 60% costituito da un contributo regionale vinto dalle città di Collegno, comune capofila, con Alpignano e Rivoli. La SCM 1 proseguirà così su via Bardonecchia, via Verdi, viale XXIV maggio, per poi ricongiungersi con la ciclabile già esistente su viale Certosa, per arrivare fino a Torino, per un totale di 7 km.
“Un progetto strategico grazie al quale raccordiamo le piste ciclabili esistenti sul nostro territorio e realizziamo finalmente una pista di rilievo metropolitano - ha commentato il sindaco Francesco Casciano -. La Bicipolitana a livello comunale e la SCM1 a rilievo intercomunale rappresentano un progetto di visione europea e consentirà alle tante persone che già, anche grazie ai nostri incentivi e al bonus bici, si muovono utilizzando le due ruote e a quelle che attendono infrastrutture adeguate per passare alla mobilità agile di aver percorsi sicuri e attenti ai ciclisti urbani”.