Domenica, 30 agosto 2020, Alex Magno è salito sul palco di Piazza d’Armi, a raccontare il teatro.
Il teatro nella storia con le sue tradizioni e le molte scaramanzie. Niente “buona fortuna”, vietato il viola e guai a far cadere il copione durante le prove! Un ambiente quello in cui la superstizione l’ha sempre fatta da padrona. E non c’è da stupirsi, la vita dell’attore non è mai stata facile, in passato come nel presente, tra l’ingerenza dei potenti e i palchi improvvisati. La buona sorte bisogna saperla corteggiare.
E, a ben guardare, non pare possa esserci un posto più adatto per raccontare le passioni, il talento ma anche le difficoltà dei teatranti. Quest’estate, il calendario teatrale a Piazza d’Armi è stato ricco, con attori, comici, e persino maghi. Tutti però hanno sofferto dell’infelice posizione, poco distante dalla pista da ballo. Immaginate la difficoltà di un artista a creare la magia, attirare l’attenzione del pubblico, mentre di sottofondo ci sono i migliori successi dei Ricchi e Poveri. Ma questo è un anno decisamente difficile per l’arte e lo spettacolo e quindi, dopo tanti mesi di stop forzato, tutti hanno accettato di mettersi in gioco e si sono esibiti anche in questa infelice situazione.
Nelle ultime settimane al frastuono si è aggiunta la pioggia ed è in queste condizioni che Alex Magno è salito in scena, pronto a raccontare il teatro al pubblico che aveva avuto il coraggio e la volontà di affrontare le intemperie per godere di una serata diversa.
Alex Magno ha dedicato il suo Oggi si recita a braccetto all’amore per la recitazione. Dalle scuole di teatro dove t’insegnano la dizione e ad articolare bene le parole, a tal proposito si lancia in una serie di scioglilingua impossibili ai più. Ai casting, dove, dopo un viaggio in Intercity, o con Flixibus per risparmiare, e un’attesa di 7 ore, ti chiedono il tuo repertorio di dialetti, perché la dizione, che tanto hai studiato, sembra non interessare a nessuno, anzi.
Magno si è esibito in sketch e monologhi, prendendo a piene mani dal repertorio teatrale classico come da quello moderno, da Shakespeare a Macario, passando per il teatro dell’assurdo. Lasciandosi andare più volte anche a un po’ di dialetto piemontese, cosa decisamente poco frequente sui palchi, su tutti i palchi, quelli piemontesi inclusi.
Magno ha trasferito al pubblico un po’ del suo grande amore per il teatro, quello stesso amore che, di generazione in generazione, di epoca in epoca, ha animato gli attori di tutti i tempi. “Oggi si recita a braccetto” è una lettera d’amore al teatro, declamata da un camerino fittizio dove l’attore si sta preparando per andare in scena.
“Amleto sta arrivando!” grida alla fine Alex Magno. L’attore è pronto, lo spettacolo è finito.
Gli spettacoli in piazza d’Armi continueranno, invece, fino a fine settembre. Il prossimo appuntamento con il teatro è previsto per martedì 8, alle 21, con il varietà di Antonello Arabia.