Se è vero che il Covid ha mandato in tilt gli ospedali torinesi, le disposizioni del Governo circa la capienza dei mezzi pubblici rischiano di mettere a serio rischio il servizio su tram e pullman di Gtt. Ad ammetterlo è l’amministratore delegato dell’azienda che si occupa del trasporto pubblico nel torinese, Giovanni Foti: “Con la norma del 50% non ci sono veicoli a sufficienza, non si va da nessuna parte”.
Parole nette, che non lasciano spazio a interpretazioni. Ecco perché l’auspicio è quello che si possa tornare a una capienza dell’80%. Problemi che, in ogni caso, non si pongono di certo in questo periodo in cui l’utilizzo dei mezzi pubblici è drasticamente diminuito. Oggi, come spiegato da Foti, il dato medio rileva una capienza del 25%, con punte del 40% solo sulle linee più frequentate come il 4 e il 18 e nelle ore di punta.
Quel che certo è all’interno di Gtt è in corso un rinnovo della flotta dei mezzi senza precedenti: nel triennio compreso tra il 2017 e il 2020 sono infatti stati acquistati oltre 200 bus e nel 2021 e sono in arrivo ulteriori. Per l’anno che verrà si punta quindi ad arrivare a 10,5 anni d’età di media del parco mezzi, contro i 12,2 del 2017. Un dato in linea con quello riscontrato nelle più grandi città europee.
Si registra poi una crescita costante della nuova motorizzazione elettrica: se tre anni fa il 35% del trasporto pubblico veniva effettuato con veicoli a trazione completamente elettrica, nel 2021 si arriverà al 40%. In aumento anche i veicoli a metano e quelli a Euro 6. Nuovi 20 bus saranno poi messi in strada già a partire dalla fine di novembre.
“E’ stato fatto un grande lavoro per racimolare risorse, 120 milioni per i nuovi tram che arriveranno in primavera per esempio sono una cifra mai spesa prima”.