Non sembra esserci pace per il quartiere Vanchiglia. Se di notte la movida desta più di un grattacapo a residenti e commercianti, gli stessi lamentano una situazione invivibile anche di giorno a causa del progetto zona 30.
Raccolte 438 firme
Sono ben 438 le firme raccolte per eliminare il cordolo divisorio realizzato fra automezzi privati e veicoli pubblici in via Vanchiglia e via Napione, nell’ambito del progetto zona 30. Questa è infatti la maggior perplessità riscontrata e portata a Palazzo Civico sia da chi vive la zona perché vi abita e sia da chi invece la vive commercialmente ogni giorno.
“C’è stato un calo dal punto di vista commerciale, è innegabile. La nostra clientela ha un approccio mordi e fuggi, via Vanchiglia non è di certo una via da passeggio. I cordoli però hanno eliminato i parcheggi” spiega Elisabetta Crovella, presidente dei commercianti di via Vanchiglia. La posizione della presidente è chiara: nessuna contrarietà alla zona 30, il progetto in sé era stato apprezzato dai commercianti, ma la realizzazione non ha portato la tanto attesa riqualificazione. Anzi.
"Modifiche che non soddisfano"
Tra i firmatari della petizione, Giuseppe De Michele, residente: “Le modifiche messe in atto non soddisfano il quartiere. La strada è ora molto stretta, con i dehors allargati sono venuti meno i posti auto”.
“Questa separazione tra mezzi pubblici e privati ha poco senso: i mezzi pubblici passano ogni 15 minuti” prosegue.
Insomma, sia residenti che commercianti concordano nel ritenere l’attuale conformazione stradale poco funzionale a via Vanchiglia e via Napione. Da qui la richiesta: eliminare il cordolo e intensificare i controlli di vigili e addetti Gtt per far sì che venga rispettato il disco orario di un’ora, garantendo una rotazione delle auto ritenuta indispensabile sia per la questione viabilità che per il commercio.