In merito all’emergenza Ucraina, l’accoglienza in Piemonte continua anche con progetti speciali programmati dalle amministrazioni comunali e dai sindaci insieme alla Regione Piemonte e alla Protezione Civile Regionale, come nel caso di Cavagnolo in provincia di Torino.
“Ero lì all'arrivo e come si dice mi è venuto un nodo alla gola, che poche volte nella vita ho avuto, nel vedere da vicino dei bambini con le loro mamme che scappano dalla guerra, mentre i loro papà sono rimasti nel loro paese a combattere - sottolinea il consigliere regionale Gianluca Gavazza -. Dall’Ucraina è giunta nel nostro Piemonte, a Santa Fede di Cavagnolo, anche la piccola Lyubov, che ha solo un mese e mezzo di vita ed è la più piccola profuga ucraina arrivata ad oggi in Italia”.
“Il cuore del Piemonte e dei piemontesi è davvero grande. Un grazie va alla Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza che, con il supporto di Specchio dei tempi e della nostra Protezione Civile regionale, insieme al fondamentale contributo di tutti i volontari, ha portato al sicuro con lei altri 46 bambini e 12 mamme, dopo un viaggio estenuante di 56 ore in fuga dal conflitto”, evidenzia il consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte Gianluca Gavazza.
Dalla ricognizione in corso da parte delle Prefetture territoriali alla data del 17 marzo risultano ospitati in Piemonte circa 4.000 rifugiati.
Il punto è stato fatto nel corso della riunione del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi di cui fanno parte il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, l’assessore alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e l’assessore ai Bambini Chiara Caucino. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare.
In particolare, oltre 1.610 rifugiati sono ospitati in provincia di Novara, circa 590 nel Verbano Cusio Ossola, 520 nel Cuneese, circa 400 a Torino e nell’area metropolitana, quasi 390 nel Vercellese, 150 in provincia di Biella, 150 nell’Alessandrino e oltre 70 in provincia di Asti.
Quasi 300 sono accolti nelle strutture messe a disposizione dalla Protezione civile regionale, gli altri attraverso la rete spontanea di solidarietà attivata dai propri familiari, conoscenti e dalle realtà associative locali.