"I giovani, i diritti, li danno quasi per scontati, sono loro che devono insegnarli agli adulti". Così la ministra alle Politiche Giovanili, Fabiana Dadone, commenta un tema decisamente attuale, soprattutto a Torino. Proprio qui, infatti, in questi giorni monta la polemica sulla possibilità di registrare i figli di coppie omogenitoriali.
"Serve intervento del Parlamento"
"Si tratta di una legge che dovrebbe approvare il Parlamento nella sua completezza, sono tematiche sensibili ed estremamente delicate. Il Governo dovrebbe lavorarci, ma bisogna tenere presente che questa è una maggioranza nata per accompagnare l'applicazione dei fondi del Pnrr", dice la titolare del dicastero.
Dopo l'apertura con l'amministrazione Appendino, è stato il sindaco Stefano Lo Russo a dover subire lo stop alle registrazioni da parte della prefettura. E su questo tema Dadone aggiunge: "Ogni forza politica dovrebbe assumersi la responsabilità di portare avanti queste tematiche. Io personalmente sono assolutamente d'accordo e di sicuro anche i giovani se lo aspettano".
Nei giorni scorsi, anche Nichelino aveva sostenuto le fila dei "ribelli" con una registrazione simbolica da parte del sindaco Giampiero Tolardo della figlia di due mamme.
Serritella: "Il sindaco si comporti come fece Appendino"
"Il sindaco di Torino non è stato completamente chiaro su quanto riferito sul tema dell’impossibilità di registrare nel nostro Comune i figli delle coppie omogenitoriali", ha commentato il deputato torinese M5S Davide Serritella. "Gli chiedo dunque di rimediare al più presto perché questi bambini meritano massima tutela e impegno delle Istituzioni". "Il sindaco - ha concluso - avrebbe dovuto procedere come Chiara Appendino ha fatto in tutti questi anni, ovvero con la comunicazione delle registrazioni alla Procura".