/ Attualità

Attualità | 11 gennaio 2023, 13:03

"Non si affitta a studenti fuori sede". Gli atenei di Torino fanno rete per sistemarli nei 50mila alloggi vuoti in città

Con il progetto "Torino Student Housing", chi ha una casa sfitta troverà un interlocutore unico a cui rivolgersi per avere aiuti concreti su diversi temi

"Non si affitta a studenti fuori sede". Gli atenei di Torino fanno rete per sistemarli nei 50mila alloggi vuoti in città

Dopo i meridionali, a Torino "non si affitta agli studenti stranieri": a lanciare l'allarme i rettori dell'Università e Politecnico di Torino Stefano Geuna e Guido Saracco, presentando Torino Student Housing. Il progetto mira ad aumentare il numero di alloggi destinati ai fuorisede, sia extracomunitari che italiani.

"Studenti stranieri faticano a trovare casa"

"I nostri Atenei - ha spiegato il rettore del Politecnico Guido Saracco - hanno  grande capacità di attrarre persone, un grosso afflusso paragonabile a quello per la Fiat. Se all'epoca non si affittava ai meridionali, oggi capita che i nostri studenti stranieri facciano fatica a trovare una casa". Per capire i numeri del fenomeno, basti pensare che annualmente i due poli universitari portano all'ombra della Mole circa duemila studenti stranieri, a fronte di 5mila nuovi immigrati extracomunitari in città.

50mila alloggi sfitti

Secondo le stime dell'Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari, solo nel capoluogo piemontese sono circa 50mila gli appartamenti che, per motivi diversi, sono inutilizzati. Alcuni sono stati ereditati, altri perché necessitano di importanti ristrutturazioni, altri per la paura del proprietario di mettere dentro degli inquilini che non pagheranno l'affitto. In questo panorama gli atenei, con il supporto del Comune, puntano a svolgere un ruolo di intermediazione. "Sono 40 mila - ha dichiarato il Rettore di UniTo Stefano Geuna - le studentesse e gli studenti che hanno scelto i nostri atenei. Speriamo che Torino Student Housing possa facilitare la messa a disposizione di alloggi, tramite la creazione di una cabina di regia che permetta di accoppiare la domanda e offerta di case a prezzi accessibili". 

L'esempio

In concreto se la signora Rosa ha un'abitazione vuota in piazza Foroni, grazie a questo progetto, troverà un interlocutore unico a cui rivolgersi per avere aiuti concreti su diversi temi. Dalla stipula di un mutuo o di un finanziamento, all'impresa a cui rivolgersi per la ristrutturazione o all'azienda dove poter comprare nuovi letti e divani. Una parte degli arredi della vecchie case - come ad esempio piatti, stoviglie o sedie - potranno essere riammodernati grazie al coinvolgimento del tessuto artigianale ed essere poi utilizzati negli alloggi rinnovati. 

Diecimila nuovi alloggi in 5 anni

Questi dovranno rispondere a degli standard di servizio definiti (numero di bagni/studenti, dimensioni delle stanze, arredi, wifi). L'obiettivo, come ha spiegato l'assessore ai Servizi Sociali Jacopo Rosatelli, è quella di portare studenti in quartieri ad esempio più periferici come Mirafiori, Barriera di Milano e Falchera. La maggior distanza dall'Università e dal Politecnico determinerà un prezzo di affitto inferiore, andando incontro così alle esigenze di chi viene a studiare a Torino, ma non può permettersi di spendere cifre esagerate. L'obiettivo, come ha sottolineato il professore di economia aziendale di UniTo Paolo Biancone è ambizioso. "La previsione - ha spiegato - è quella di mettere a disposizione circa 10mila appartamenti nell'arco dei prossimi cinque anni".

Cinzia Gatti

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium