Un sms dell’Inps per annunciare che il Reddito di Cittadinanza sarà sospeso a partire da agosto. Quella del 27 luglio è stata l’ultima rata del sussidio per 169mila famiglie beneficiarie, avvisate tramite sms sul cellulare del cambio di normativa.
Il timore è quello relativo al fatto che la perdita del sussidio faccia scoppiare una vera e propria bomba sociale. Anche a Torino, come confermato dall’assessore ai Servizi Sociali del Comune Jacopo Rosatelli: “Oltre alla scelta sciagurata di eliminarlo, le modalità con le quali ora lo si comunica agli ex beneficiari stanno creando false aspettative nelle persone e pericolose situazioni di tensione intorno ai servizi sociali dei nostri comuni, compreso Torino”.
“Questo governo dimostra ancora una volta di disprezzare i più poveri e chi lavora contro l'esclusione sociale” è il giudizio di Rosatelli. “Occorre farsi sentire a ogni livello, questa vergogna non è accettabile” ha concluso l’assessore.
Nelle scorse ore era stato Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali a condannare lo stop del Rdc: “Non si fanno le riforme sulla pelle delle persone. Non saremo noi ad assumerci l'onere di ritardi, omissioni, propaganda".
Intanto a Torino sono 9.300 le famiglie che potranno beneficiare di “Dedicata a te”, la carta elettronica del Governo con un contributo unico di 382,50€ per fare la spesa e acquistare generi alimentari di prima necessità. Un aiuto per i cittadini più poveri e in difficoltà, con un ISEE fino a 15mila euro.
“In Piemonte 7.299 famiglie perderanno il Rdc, 4.615 solo in provincia di Torino. Lasciarle senza protezione sociale è da irresponsabili, come lo è averle illuse di coinvolgerli in corsi di formazione mai partiti. Ultimi abbandonati e premi agli evasori: questo è il Governo Meloni” è il durissimo commento di Chiara Appendino, ex sindaca di Torino oggi parlamentare del M5s.
"L’Assessore Jacopo Rosatelli invece di attaccare il Governo che non erogherà a partire dal mese di agosto il reddito di cittadinanza, dovrebbe iniziare a pensare a soluzioni, proprio per evitare che si inneschi una bomba sociale” ha affermato Pino Iannò, di Torino Libero Pensiero. “E’ arrivato il momento di attuare vere politiche sociali, oltre a tagliare nastri e non aver risolto il problema dei senza tetto”.