Non bastavano le polemiche politiche suscitate dalla sua contrarietà al Crocifisso in Sala Rossa, situazione per la quale aveva scelto anche un prolungato sciopero della fame, adesso Silvio Viale finisce anche nel mirino dell'ordine dei medici, lui che è ginecologo di professione.
Nel mirino il suo vestire, in bermuda piuttosto che in kilt, durante alcune sedute estive del Consiglio, nei giorni del grande caldo. Già contrario all'obbligo della cravatta e al dress code di ordinanza, Viale era stato bacchettato dai colleghi, ma adesso è arrivata la dura presa di posizione da parte dei medici: "Ci è pervenuta segnalazione che stigmatizza il suo abbigliamento e la compatibilità con la figura di medico e i precetti della deontologia, specie quello del decoro e dei comportamenti anche fuori dall'esercizio professionale", è stato scritto in una nota ufficiale a lui indirizzata a firma del presidente Guido Giustetto.
"In ottemperanza al dovere istituzionale, la invitiamo a fornirci le sue deduzioni, riferendo come sia stata valutata la compatibilità della sua determinazione con il disposto dell'articolo 1 del vigente codice di deontologia medica", conclude la missiva dell'ordine dei medici.
Nei giorni scorsi Viale aveva già rilanciato la sua ostilità alla cravatta d'ordinanza: "Sembrava che per l’inaugurazione della stagione del Regio si dovesse rispettare il dress code «black tie», che significa smoking con farfallino nero per gli uomini e abito lungo o ad altezza ginocchia per le donne, in realtà si tratta di un invito senza obblighi ed esclusioni. Quindi liberi tutti", ha scritto sulla sua pagina Facebook, non arretrando di un centimetro dalle sue posizioni.