Guercino, alias Francesco Barbieri (Cento 1591 - Bologna 1666), non giunse mai a Torino, eppure un significativo nucleo delle sue opere, tra dipinti e disegni, è conservato oggi nella Galleria Sabauda e nella Biblioteca Reale.
“Guercino si spostava pochissimo, però mandò qui alcune sue opere importanti. Una di queste è la bellissima Madonna del Rosario e il Ritorno del Figliol Prodigo. Le sue opere sono richieste dalla corte Sabauda in quanto Guercino era davvero diventato un pittore importante e si hanno notizie della loro presenza già nell’Archivio del 1635” racconta la curatrice Gelsomina Spione.
Oltre 100 i capolavori esposti
Partendo proprio da questo nucleo, cui si aggiungono oltre 100 capolavori del Maestro Emiliano e di colleghi coevi come Carracci, Reni, e Domenichino, provenienti da collezioni importanti tra cui il Museo del Prado e il Monastero dell’Escorial.
Fino al 28 luglio, la mostra accoglie così un affresco dell’arte del Seicento e degli artisti del Barocco Romano. Un percorso attraverso i temi e gli aspetti salienti che segnarono la carriera di Guercino tra cui le sfide del mestiere all’epoca, i sistemi di produzione, l’organizzazione della bottega, le dinamiche del mercato, i soggetti più richiesti.
Undici le sezioni della mostra
Sono undici le sezioni che analizzano la figura del pittore a 360 gradi. Fanno parte della sezione dedicata alla maturità anche le due opere più importanti torinesi: Il ritorno del figlio prodigo, appartenente proprio ai Musei Reali di Torino, forse un dono mirato al duca Carlo Emanuele I da parte dell’Arcivescovo di Bologna, Alessandro Ludovisi, nominato nunzio apostolico alla corte di Torino per dirimere le controversie tra la casa dei Savoia e la Spagna: la Madonna del Rosario della Chiesa di San Domenico a Torino che dalla fine degli anni Sessanta non era stata più visibile da vicino e che è il grande testimone del legame del rapporto tra il Guercino e il ducato Sabaudo. Fa anche parte della Collezione della Galleria Sabauda anche Dio Padre, accostata all’Immacolata Concezione.
La prima parte della mostra invece si presenta l’artista a partire da un suo raro Autoritratto, in una dimensione intima e privata e quindi meno nota. Qui poi spazio alla sua formazione, come le opere giovanili la piccola tavola Il matrimonio mistico di Santa Caterina e Un Miracolo di San Carlo Borromeo. E poi ancora capolavori come Susanna e i Vecchioni e la Resurrezione di Tabita. La fase della fama di Guercino è presente poi con opere come Venere, Marte e Amore o Apollo Scortica Marsia.
Per info: https://museireali.beniculturali.it/mostra-guercino-il-mestiere-del-pittore/