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Scuola e formazione | 10 settembre 2024, 17:52

Insegnanti precari contro l'algoritmo: "Una macchina che decide delle nostre vite. Vogliamo trasparenza" [VIDEO]

La protesta di fronte all'Ufficio scolastico provinciale per il caos delle graduatorie: "L'algoritmo è programmato male e non torna indietro, qualcuno è stato saltato"

La protesta di fronte all'Ufficio scolastico provinciale per il caos delle graduatorie

La protesta di fronte all'Ufficio scolastico provinciale per il caos delle graduatorie

Alla vigilia dell'inizio delle scuole, gli insegnanti precari torinesi sono sul piede di guerra e puntano il dito contro l'algoritmo che ha gestito le graduatorie.

Protesta di fronte all'Ufficio Scolastico provinciale

I sindacati Cub e Cobas si sono radunati in protesta dalle 14:30 di oggi, martedì 10 settembre, di fronte all'Ufficio Scolastico provinciale di via Coazze, a chiedere chiarimenti per quelli che secondo loro sono veri e propri errori di sistema. "L'algoritmo è una macchina che decide delle nostre vite - ha spiegato Barbara Castro, insegnante di sostegno nelle scuole dell'infanzia - è sbagliato com'è stato programmato perché non torna indietro. Dove non sono inseriti tutti i dati giusti c'è gente che o non lavora, o viene mandata a 150 km da casa quando sono presenti posti disponibili sotto casa o nel raggio di qualche chilometro".

"Un algoritmo non può decidere delle nostre vite"

"Porto il mio esempio - ha raccontato Anna Belligero, insegnante di sostegno della scuola secondaria di primo grado e tra le organizzatrici del presidio dei Cobas - sono una precaria da un po' di anni e le mie due prime preferenze, una su sostegno e una sulla materia, non mi sono state assegnate. Mi è stata assegnata una preferenza molto più in basso e quelle due cattedre in questo momento sono ancora vacanti. Nessuno sta insegnando ai miei ex alunni e io sono stata mandata in un'altra scuola: non si tiene conto del fatto che abbiamo a che fare con la vita e la crescita delle persone e che la continuità, soprattutto sul sostegno, andrebbe garantita".

L'algoritmo, accusano i sindacati, non è in grado di fare coincidere le richieste degli insegnanti con le disponibilità della scuole che cercano supplenti, creando situazioni in cui rimangono posti vacanti nonostante ci sia chi aveva richiesto di essere assegnato a una scuola nelle vicinanze. Inoltre, non calcolando bene i punteggi a causa della mancanza dei dati completi, alcuni si sono visti superare in graduatoria da chi ne avrebbe meno diritto.

La denuncia: "Saltati i posti in molte scuole"

"C'è gente che è stata saltata con 150 punti - ha spiegato Barbara Castro - e siccome l'algoritmo non torna indietro questi posti sono stati dati a chi ha 12 o 13 punti. È giusto che chi è 10 anni che è precario abbia il posto prima perché c'è una graduatoria e va rispettata. Quest'anno le nomine sono arrivate il 31 agosto alle 19:20 di sera, c'è gente che arriva dal sud Italia e si deve organizzare la vita in meno di 24 ore perché il 1° di settembre bisogna firmare la presa di servizio sennò risulti rinunciatario. In molte scuole sono saltati i posti, so di scuole con 15 cattedre di sostegno ancora vuote, sempre a discapito dei più deboli".

L'accusa all'algoritmo è soprattutto sulla trasparenza. In passato le graduatorie venivano effettuate "in presenza", cioè l'ufficio scolastico scorreva la graduatoria e assegnava gli insegnanti in base alle preferenze espresse. Da qualche anno, invece, di questo processo se ne occupa in automatico una macchina e gli insegnanti lamentano l'impossibilità di verificare il procedimento.

"Manca trasparenza, non si gioca sulla nostra pelle"

"Tutto questo avviene in maniera non trasparente - ha commentato Anna Belligero - le persone precarie che fanno la loro scelta delle 150 scuole lo fanno al buio, senza sapere quali sono le cattedre disponibili in quel momento. In più, a questo si va a sommare che l'algoritmo non torna indietro, e quindi che non va a ripartire dal punteggio più alto nel momento in cui deve fare la seconda e la terza tornata".

"All'Ufficio Scolastico chiediamo che ci sia trasparenza nell'assegnazione degli incarichi, che l'algoritmo possa tornare indietro e ripartire dal punteggio più alto e che per le persone precarie ci siano gli stessi diritti che ci sono per le persone di ruolo. Nel complesso che ci sia trasparenza su tutte le operazioni che l'Ufficio effettua sulla nostra pelle", ha concluso Anna Bellingero.

Francesco Capuano

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