Non si placa la polemica sulle condizioni dell'ufficio migranti di corso Verona. Non solo per le condizioni in cui versa lo stabile, ma anche per le modalità che ne accompagnano l'attività all'esterno. L'ultima segnalazione arriva dalla Cgil, che racconta come nella serata di ieri alcune decine di migranti abbianno passato la notte fuori dall’Ufficio immigrazione, nella speranza di poter accedere allo sportello della Questura di Torino che rilascia i permessi di soggiorno per cittadine e cittadini stranieri.
Hanno trascorso la nottata all’addiaccio, accampati su delle sedie portate da loro stessi, nella speranza di avere delle risposte certe in merito alla permanenza nel nostro Paese.
“È una situazione indegna e paradossale, a cui tutti i torinesi dovrebbero ribellarsi. Da tempo chiediamo di trovare risposte alla condizione in cui versa l’Ufficio Migranti di Corso Verona, e le persone viste ieri accampate dimostrano chiaramente che non è più accettabile attendere. Sono anni che denunciamo l’inadeguatezza dell’Ufficio della Questura”.
“Tra poco, si insedierà a Torino un nuovo Questore e noi auspichiamo che le cose cambino, trovando nuovi spazi per questo servizio. Esistono nella nostra città locali idonei per sistemare, in modo dignitoso, lavoratori e persone in attesa di un permesso di soggiorno, dando a questi ultimi delle risposte in tempi certi” dichiara Elena Ferro, Segretaria della Cgil Torino.
"Per l'amministrazione comunale il rispetto della dignità delle persone straniere rappresenta un valore assoluto e non negoziabile", aggiunge l'assessore Jacopo Rosatelli. "Questo principio ha guidato le azioni che la Città ha messo in campo a partire dall'estate di due anni fa per offrire alla Questura di Torino la massima collaborazione per provare a risolvere le gravi problematiche connesse all'accesso all'Ufficio immigrazione di corso Verona".
"Dopo l'adozione di un protocollo d'intesa fra la Questura stessa, le organizzazioni sindacali e gli assessorati alla Protezione civile e al Welfare, gli esiti della sperimentazione di un nuovo modello di organizzazione dell'accesso sono stati condivisi nell'auspicio che potessero generare nuove e più efficaci prassi. Parallelamente è stata offerta la disponibilità di utilizzare parte degli spazi della sede della Circoscrizione 7 di corso Vercelli come possibile alternativa all'edificio attualmente in uso, come noto inadeguato e pericoloso per lavoratori e utenti".
"Ad oggi registriamo che la situazione non è significativamente cambiata, come opportunamente rilevato dalle organizzazioni sindacali e da altre associazioni di rappresentanza e tutela delle persone straniere. Al nuovo Questore sottoporrò immediatamente la questione, la cui risoluzione è interesse prioritario anche per la Città, nell'auspicio che dal Governo centrale possano finalmente arrivare le risorse adeguate allo svolgimento di una così importante funzione di competenza statale".