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Attualità | 27 ottobre 2024, 15:32

A Torino chiudono cinque uffici postali: domani presidio per dire no

Dal Centro di incontro di Corso Casale lanciata una raccolta firme per salvare la struttura che si trova poco distante

insegna delle Poste Italiane

Domani il presidio per contrastare la chiusura di cinque uffici postali

Torino si mobilita contro la chiusura di cinque uffici postali, annunciata pochi giorni fa da Poste Italiane all'amministrazione Lo Russo. L'azienda vuole puntare sempre di più sulla digitalizzazione, sul potenziamento dell'App per i pagamenti e sugli altri servizi online.

Gli uffici che chiudono

A fare le spese di questo piano di riorganizzazione sono i cinque presidi, che abbasseranno definitivamente le serrande il 16 dicembre 2024: via Nizza 88 (Torino 55), via Francesco Guicciardini 28 (Torino 13); via Verres 1/A (Torino 78); corso Casale 196 (Torino 53) e via alla Parrocchia 3/A (Torino 54). Ad essere maggiormente colpite dalla scure le zone di Torino est e nord, con tre chiusure di uffici postali tra Madonna del Pilone, Cavoretto e Barriera di Milano. Tocca poi al centro e San Salvario.

Il presidio 

Per opporsi alla chiusura SLC CGIL Piemonte ha deciso di organizzare per domani un presidio: l'appuntamento è dalle 9, davanti all’ufficio postale “Torino Porta Nuova” in via Sacchi 2. Per il sindacato la serrata è destinata a colpire in particolare "anziani e persone in difficoltà, che trovano nell’ufficio postale un punto di riferimento indispensabile". 

La richiesta è di avviare un confronto con Poste Italiane, per trovare "soluzioni che possano mantenere i servizi postali nei quartieri interessati e risolvere la carenza di personale che affligge l’azienda. Nonostante l’importanza della digitalizzazione, questa non deve avvenire a scapito della qualità del servizio e della presenza fisica sul territorio".

La raccolta firme 

Ma non è l'unica azione. Il centro di incontro di corso Casale 212 ha dato il via ad una raccolta firme per dire no alla chiusura dell'ufficio di corso Casale 196: le sottoscrizioni si raccolgono presso il centro di incontro di corso Casale 212, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 17. 

La voce della politica

La decisione di Poste Italiane di chiudere cinque uffici postali a Torino e, in previsione, altri tre nel territorio piemontese va fermata: si tratta di presidi fondamentali sul territorio, di cui usufruiscono soprattutto persone anziane e piu fragili che non hanno accesso a internet, fermo restando che molti dei servizi offerti da Poste richiedono comunque di recarsi in presenza in ufficio”, dice Marco Grimaldi, vicecapogruppo di AVS alla Camera che ha pure depositato un'interrogazione sul tema. “Per questo domattina parteciperemo al presidio indetto da SLC CGIL davanti all'ufficio postale di via Sacchi 2 a Torino, e continueremo ad ogni livello istituzionale a portare le istanze del territorio e di lavoratori e lavoratrici contro questa scelta di Poste Italiane, che se realizzata peggiorerà la vita di tante persone a Torino”, concordano anche Alice Ravinale - capogruppo in consiglio Regionale, Sara Diena, capogruppo in Comune e Roberto Bacchin, segretario provinciale Sinistra Italiana.

Anche la presidente del gruppo del Pd a Palazzo Lascaris Gianna Pentenero e la consigliera Nadia Conticelli esprimono "forte preoccupazione per l’annunciata chiusura di alcuni uffici postali che causerebbe, di fatto, l’impossibilità per molti cittadini di poter usufruire di un servizio indispensabile". E’ per questo che, a firma Conticelli, è stata presentatta un’interrogazione urgente che sarà discussa martedì pomeriggio in consiglio regionale e che, domani mattina, il gruppo consigliare del partito democratico sarà presente ai presidi che il sindacato CGIL ha organizzato a difesa degli sportelli minacciati dalla chiusura.

Cinzia Gatti

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