L’estate 2025 ha portato con sé un’ondata di cantieri, ma anche una raffica di denunce. Infatti, all'interno delle Circoscrizioni 5 e 6, non sono pochi i residenti che segnalano il degrado delle strade e l’inefficacia degli interventi di manutenzione. Buche che ricompaiono dopo pochi giorni, avvallamenti pericolosi, semafori malfunzionanti e segnaletica inesistente.
Da Barca a Rebaudengo, da Borgo Vittoria a piazza Sofia
Da Barca a Rebaudengo, da Borgo Vittoria a piazza Sofia, il copione sembrerebbe essere sempre lo stesso. Infatti, a preoccupare non sarebbero solo le buche, che si moltiplicherebbero a ogni temporale, ma anche la qualità discutibile di alcuni recenti lavori stradali. I lavori si dunque aumentano ma, secondo molti, la qualità lascia a desiderare. Infatti, in alcuni casi, i nuovi asfalti avrebbero già ceduto, mentre altri interventi avrebbero addirittura peggiorato la situazione.
"Stanno asfaltando strada Settimo, ma il risultato è che ora è pieno di avallamenti – ha raccontato Teia, residente della zona Barca – e la rotonda di corso Giulio Cesare è un disastro da anni, con un semaforo inutile e visibilità scarsa. Qui servono interventi mirati, non interventi a caso".
Dal quartiere Rebaudengo arriva la voce di Milazzo, rappresentante di un comitato spontaneo: "C'è bisogno di materiali migliori e più controlli durante i lavori – ha spiegato – perché oggi i rattoppi durano un mese e poi si torna da capo. Anche le piste ciclabili sono pericolose: io stesso ho rischiato un incidente con un monopattino che sfrecciava a tutta velocità".
Tra degrado urbano e microcriminalità
Non mancano poi le denunce legate al degrado urbano e alla microcriminalità. "Paghiamo le tasse ma sembra che non bastino mai – ha dichiarato Amati, cittadino della Circoscrizione 6 – e intanto i monopattini vengono usati per scippi e spaccio, sempre posteggiati davanti ai minimarket. Corso Taranto è diventato un bivacco notturno. E in piazza Sofia i semafori pedonali durano troppo poco: attraversare è un rischio".
Tra le proposte sul tavolo anche l’estensione della “zona 30” a tutta la città, lanciata dal Movimento 5 Stelle della Circoscrizione 6. Ma la proposta non ha trovato pieno appoggio: per il centrodestra il vero nodo è l’educazione stradale, non le restrizioni.
"Abbiamo strade malridotte, segnaletica assente e troppe barriere architettoniche – ha commentato Enrico Scagliotti, coordinatore alla Viabilità della 6 – e molti lavori sono solo toppe temporanee. I 63 milioni incassati dalle multe dovrebbero tornare in investimenti per la sicurezza stradale".
Migliore la situazione in zona Vallette e Lucento
Più ottimismo arriva dalla Circoscrizione 5, dove Bruno Francavilla ha ricordato gli interventi realizzati grazie ai fondi PinQua su Vallette e Lucento: "Abbiamo rifatto sedimi stradali e abbattuto barriere architettoniche. Di zone 30 ne abbiamo una in borgo Vittoria, ma a mio parere bisogna intervenire in materia di senso civico e inculcare nella testa della gente il rispetto della velocità. Da questa commissione ne usciamo con 32 milioni di fondi che non sono tanti ma sono un inizio. Da oggi sarò al lavoro con i miei uffici per studiare bene le manovre da attuare".
Una spinta importante è arrivata di recente anche dal progetto "Torino Cambia – Spazi che uniscono", finanziato con 32 milioni di euro da Fondazione CRT e destinato a riqualificare strade, marciapiedi e percorsi urbani in tutta la città. Un pacchetto che consentirà l’apertura di quasi 150 cantieri.
"Questi fondi non risolveranno tutto, ma sono un primo passo – ha affermato l’assessora alla Viabilità Chiara Foglietta – Le vernici che usiamo per la segnaletica costano otto volte di più, indice dell'attenzione che diamo anche alla qualità. Solo per gli stalli per disabili e le strisce pedonali spendiamo un quarto dei fondi. Attualmente abbiamo aumentato questo budget a un milione e mezzo, mancano risorse ma le troviamo passo dopo passo".
Sicurezza, buche e verde pubblico
Sul fronte della sicurezza urbana, l’assessore Marco Porcedda ha ricordato l'interesse di questa giunta nel ricreare la figura del vigile di quartiere, strumento considerato utile per il supporto a breve distanza ma molto complessa da realizzare. Inoltre Porcedda ha ricordato i molti cavilli normativi, che sopratutto nel caso dell'ordine pubblico complicano e rallentano le operazioni.
"Lo spaccio e la criminalità sono di competenza della Prefettura – ha spiegato Porcedda – ma stiamo riorganizzando la polizia locale per potenziare la presenza in strada, tra cui la volontà di reintegrare la figura del vigile di quartiere. I nuovi 56 vigili assunti andranno tutti nei quartieri".
Infine, l’assessore al Verde Francesco Tresso ha fatto chiarezza sul perché molti lavori sembrano inefficaci: "Le buche vengono chiuse in fretta per ragioni di sicurezza, ma servono cantieri veri per una manutenzione duratura – ha detto – Negli ultimi vent’anni si è investito poco. Ora con i 32 milioni di euro potremo rifare davvero le strade, e non solo rattopparle. In tutte le Circoscrizioni".