Fumata nera, da Roma, per la vicenda Embraco. Il muro contro muro dunque prosegue, nonostante le dichiarazioni "muscolari" che il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, aveva fatto durante la sua visita a Torino, dando una sorta di "ultimatum" all'azienda brasiliana per ritirare i licenziamenti, dunque dare spazio alla cassa integrazione e procedere così alla ricerca di una nuova via per lo stabilimento di Riva di Chieri.
Invece nulla di fatto: di fronte a Governo e sindacati Embraco ha mantenuto la sua posizione e non intende ritirare i licenziamenti. La reazione dei lavoratori, che già stamattina stavano manifestando, è stata rabbiosa: lo sciopero del secondo turno è diventato di 8 ore e il corteo che dalle scorse ore ha interessato la circolazione stradale ha del tutto bloccato la statale.
Allibite le reazioni dei rappresentanti dei lavoratori (erano presenti le delegazioni di Uilm e Fiom): "Totalmente irresponsabili" è il commento tra i più pacati. Cui fa eco quello del presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: "L’atteggiamento dell’Embraco é incomprensibile e irresponsabile. Incomprensibile perché c’erano e ci sono ancora soggetti disposti a investire in piani di reindustrializzazione che hanno come condizione l’attivazione della cassa integrazione, una semplice posposizione di 9 mesi che l’azienda, incomprensibilmente rifiuta".
"Irresponsabile perché, salvo ripensamenti che siamo sempre disponibili ad accogliere, dal 25 marzo partiranno licenziamenti collettivi con le immaginabili conseguenze sulla vita familiare dei dipendenti e di chi lavora nelle forniture e nei servizi. Irresponsabile anche nei confronti del governo e del ministero, che tanto si é impegnato nel trovare soluzioni. E infine, di nuovo, incomprensibile verso gli obiettivi stessi dell’azienda, che potrebbe andare incontro a ricadute di mercato negative, proprio per l’effetto delle azioni che sta portando avanti".
E proprio Calenda non le manda a dire, non nascondendo la sua delusione: Abbiamo avuto conferma un atteggiamento di totale irresponsabilità dell'azienda. Le loro motivazioni dimostrano una mancanza di attenzione al valore delle persone e alla responsabilità sociale dell'impresa". E poi l'affondo: "Non ricevo più questa gentaglia: ne ho avuto fin sopra i capelli di loro e dei loro consulenti del lavoro italiani che sono qua".
Durissimo anche il commento della sindaca di Torino Chiara Appendino: "E' una situazione inaccettabile, un'autentica presa in giro per i lavoratori". Duri anche i sindacati. Queste le parole di Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm: “Nonostante siamo giunti al quarto incontro al Mise la Embraco, insieme ai suoi legali “difensori”, ha dimostrato totale disinteresse nei confronti delle proposte formulate dal Governo e l’intenzione scellerata di disperdere il capitale umano italiano rappresentato dai lavoratori di questa azienda. Ogni proposta che non preveda il ritiro dei licenziamenti e l’avvio di un piano di reindustrializzazione per noi è inaccettabile”.
Commentano Lino La Mendola della segreteria Fiom di Torino e Ugo Bolognesi, responsabile Embraco per la Fiom: “Ancora una volta Embraco Whirlpool ha dimostrato la sua totale irresponsabilità, in particolare nei confronti dei dipendenti di Riva di Chieri. È evidente che quando un’impresa affida le relazioni industriali a degli studi legali, si finisce in un vicolo cieco. A questo punto ci aspettiamo che il governo agisca e trovi comunque delle soluzioni concrete per i lavoratori”.
Uilm e Fiom stanno valutando di organizzare, con il coinvolgimento delle istituzioni, una manifestazione davanti all’Europarlamento a Bruxelles per sottolineare la totale irresponsabilità di questa multinazionale.