Dopo tre anni è stato finalmente stipulato il patto di collaborazione tra la Circoscrizione 4 e il gruppo informale “Orti in piazza” per la gestione degli orti urbani, della bocciofila e dello spazio sociale di Piazza Risorgimento.
L'accordo comprende anche le cabine del book-crossing spostate nell'area recintata per ragioni di sicurezza qualche mese fa e le otto piante in cassone donate dalla start-up Planet dopo la conclusione del progetto “Smart square”.
L'area, che rientra tra i cosiddetti “beni comuni” previsti dal regolamento della Città, è stata al centro di una lunghissima trattativa dovuta all'intestazione delle utenze. Alla fine il braccio di ferro è stato vinto da “Orti in Piazza”: il Comune, infatti, oltre a farsene carico provvederà anche a stipulare un'assicurazione a tutela dei componenti del gruppo, a gestire la manutenzione straordinaria delle strutture e a fornire, in base alle risorse disponibili, gli equipaggiamenti di protezione per le operazioni di decespugliamento, cura degli orti, verniciatura, rimozione dei rifiuti e degli sfalci.
Soddisfazione è stata espressa da uno dei principali artefici del patto, lo storico gestore del campo da bocce Pierfelice Massucco: “Per una volta – ha dichiarato – cittadini, Comune e Circoscrizione hanno remato nella stessa direzione. Questo dimostra che, lasciando da parte le beghe politiche e non mettendosi i bastoni tra le ruote a vicenda, certi obiettivi possono essere raggiunti ed è tutta Torino a beneficiarne”.
Il presidente della Circoscrizione 4 Claudio Cerrato ha invece espresso forti perplessità sull'effettiva efficacia del regolamento sui beni comuni: “Il fatto - commenta – che ci siano voluti tre anni per giungere a un esito positivo è fuori da ogni logica: spero che una tempistica simile non si ripeta più perché andrebbe a compromettere qualsiasi funzionamento dei patti di collaborazione. Quel regolamento andrebbe semplificato e la sua applicazione decentrata perché la necessità di rapportarsi ogni volta con gli uffici centrali rende le cose molto più lunghe e difficili".
"E' un peccato che la Circoscrizione sia relegata ad un ruolo esclusivamente tecnico e non politico”.