Angelo. Stefano. Loris. Tre nomi, tre detenuti/attori e qualche errore commesso in passato. Un passato da cui non si può fuggire, ma che viene chiuso dentro un cassetto per fare spazio ad arte e cultura, due concetti tanto forti quanto non così scontati all'interno di una casa circondariale. Il presente, per loro, è la biblioteca civica del carcere Lorusso e Cutugno di Torino: è qui, accerchiati da libri che hanno il potere di rendere invisibili le sbarre del carcere, che in parallelo con il Salone del Libro, i detenuti daranno vita a un divertissement teatrale tratto da “L’aumento” di Georges Perec.
L’evento, a cura delle Biblioteche Civiche Torinesi, fa parte del ciclo di appuntamenti previsti dal Salone Off. Nelle mattine del 7-8-10-13 maggio, lo spettacolo verrà eseguito di fronte a un pubblico interno, i detenuti. Nelle serate comprese dal 13 al 17 maggio invece, Angelo, Stefano e Loris si esibiranno gratuitamente di fronte a un pubblico esterno, mettendo in mostra tutto il loro talento in uno spettacolo diretto da Marco Monfredini che incanta giocando con le parole, fa riflettere e diverte con quel pizzico di amaro che non guasta.
Ed è proprio la forza dirompente della cultura, delle parole e della lettura che impone una profonda riflessione sulla situazione delle carceri torinesi: nella casa circondariale Lorusso e Cutugno, al netto dei tanti detenuti presenti (1400 totali di cui 1300 uomini e 100 donne), ognuno dei cinque padiglioni del carcere è dotato di una biblioteca fornita da miglia e migliaia di libri. Venticinquemila volumi, per la precisione. Gialli, romanzi, narrativa, filosofia: ogni genere per ogni tipo di gusto. Dettagli che evidenziano la precisa volontà di venire incontro alle esigenze dei detenuti, con la presenza di libri in quasi tutti i tipi di lingua per agevolare la lettura di ogni persona all'interno del carcere.
Da un paio di anni infatti, è in corso la riqualifica delle biblioteche civiche presenti nelle case circondariali, un processo reso possibile grazie all'impegno del Comune, dei Garanti dei Detenuti, del Circolo dei Lettori e della polizia penitenziaria. Così si spiegano i quasi 14.000 prestiti di volumi nel 2018, i tanti libri acquistati negli ultimi mesi e la partecipazione dei detenuti ad eventi di assoluto pregio come il Salone Off. Perché quando devi scontare la pena, la ricerca della normalità passa anche e soprattutto dall'inscenare uno spettacolo teatrale o dalla lettura di Wilbur Smith e Schopenhauer.