Un giro in bicicletta, durante la notte di Natale, con un presepe all'interno di uno zaino frigo tipico dei rider, i fattorini del cibo a domicilio: l'iniziativa, tanto estemporanea quanto suggestiva, è di Luca Minuto, frate dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini da sempre impegnato in moltissime iniziative di solidarietà e attivismo sul territorio torinese e non solo.
L'ispirazione arrivata da uno spettacolo teatrale
A ispirare l'azione di fra Luca è la rappresentazione teatrale Glove, andata in scena lo scorso settembre a San Pietro in Vincoli grazie all'associazione Arteria e basata proprio sulla vita dei rider: “Lo spettacolo - spiega - racconta di un rider che attraversa la città ascoltando le storie dei suoi abitanti: lui, sfruttato e calpestato, diventa il trait d'union di diverse storie. Mi sono detto subito che questa avrebbe potuto essere anche la storia del Natale e così ho pensato di portare in giro il presepe”.
“Gesù sta dalla parte di chi è sfruttato e di chi soffre”
È da questi presupposti che nasce il parallelismo con la cristianità: “Ho voluto inserire – prosegue – la famiglia di Nazaret nello zaino di un rider perché credo che sia inclusiva e perché Gesù sta dalla parte di chi è sfruttato e di chi soffre. Ogni esperienza di vita può immedesimarsi in quella coppia che conosce la sofferenza e l'emarginazione, ma al tempo stesso può tornare a sperare guardandoli accogliere un bambino che rappresenta un mistero da comprendere e amare. Da questa riflessione è nata – in oratorio - l'idea di portare il presepe fuori dalla Chiesa, facendolo incontrare con le persone che stanno sulla strada e con le loro storie”.