I monopattini elettrici sono stati la più grande novità della cosiddetta mobilità sostenibile. Eppure, fin dalle prime settimane di utilizzo, anche per Torino sono diventati un'incognita di difficile soluzione.
Oggetto di sharing (condivisione) come e più delle automobili o delle biciclette, i monopattini hanno in breve invaso le strade della città della Mole. In senso letterale: sempre più persone - con o senza casco, da soli o in coppia, a seconda di quanto si scelga di rispettare le regole si spostano a bordo di quelli che, una volta, erano giocattoli per bambini. Ma che oggi sono diventati un'alternativa consistente ai mezzi pubblici, così come all'auto privata.
[Un monopattino nel mezzo di piazza San Carlo]
La "malasosta": un pericolo per disabili e pedoni
Basta però fare un giro per le vie della città, nel centro, ma non solo, per rendersi conto di alcune delle conseguenze negative di questa nuova tendenza. Se da un lato non mancano gli incidenti (anche gravi) che coinvolgono gli utilizzatori dei monopattini elettrici, il vero tema di discussione in questi mesi riguarda la sosta. O meglio: la malasosta. Chi usa il monopattino, infatti, tende a lasciarlo un po' dove gli capita. E questo finisce per diventare un problema grosso per gli altri utenti della strada. Auto a parte, che possono trovare problemi nel parcheggiare, il problema diventa ancora più incombente per i pedoni, che si ritrovano alle prese con veri ostacoli lungo i marciapiedi, sotto i portici o nel bel mezzo delle strisce pedonali. Un pericolo ancora più incombente se si pensa agli anziani o alle persone portatrici di disabilità: chi si deve spostare con una sedia a rotelle o anche solo con un paio di stampelle. O chi ha disabilità visive (tanto che alcuni appelli, in questo senso, erano già arrivati).
[La malasosta non risparmia l'accesso ai negozi del centro]
Piste ciclabili, portici e negozi
C'è poi il tema delle piste ciclabili: utilizzate spesso non solo dai mezzi a due ruote, ma dagli stessi monopattini, finiscono però per essere abbandonati proprio nel mezzo della corsia, diventando un ostacolo pericoloso. Ma non finisce qui: basta fare un giro sotto i portici di Torino per trovare i monopattini abbandonati addirittura in mezzo al passaggio o a chiudere l'accesso ai negozi. E visto il peso che hanno, non sono nemmeno così semplici da spostare.
[Un monopattino all'inizio dei portici di via Roma]
Cosa dice il codice della strada
In tempi recenti sono state apportate alcune modifiche ad hoc al codice della strada, proprio per far fronte al fenomeno dei monopattini. In particolare, è stato fissato dal legislatore il divieto di circolazione (a meno che non siano portati "a mano") sui marciapiedi, così come il parcheggio sugli stessi marciapiedi, se non in aree individuate appositamente dai Comuni (per esempio: in questo caso un esempio virtuoso si può trovare in piazza d'Armi, proprio di fronte al mercato di corso Sebastopoli). La soluzione più semplice? Utilizzare gli stalli già predisposti per biciclette o motorini.
[Come dovrebbe essere: la situazione a piazza d'Armi]
Inoltre, dice la regola, per evitare la sosta selvaggia gli operatori di noleggio di monopattini devono prevedere l'obbligo di acquisizione della foto al termine di ogni noleggio, in modo da poter capire chiaramente dove è stato lasciato il monopattino al momento in cui l'utente ha smesso di utilizzarlo. Regole, evidentemente, che ancora faticano a trovare applicazione.
L'esempio di Copenaghen
Ma se mal comune viene spesso associato con "mezzo gaudio", sui rimedi per il fenomeno della malasosta ci sono alcuni esempi che arrivano anche dalle altre capitali europee. Anzi, ancora più di conforto - si fa per dire - è il fatto che a essere interessate allo stesso fenomeno siano città come Copenaghen, capitale del Nord e dunque territorio spesso associato a un senso civico superiore alla media.
E invece no: anche nel paese della Sirenetta gli utenti dei monopattini elettrici sono piuttosto indisciplinati. Tanto che l'amministrazione ha deciso di vietare il parcheggio dei mezzi di questo genere sui marciapiedi e su tutta la superficie del centro della città. In pratica, chi vuole noleggiare un monopattino è costretto a farlo presso negozi specializzati, come già avviene per le biciclette, dove prelevare e riconsegnare il mezzo.