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Eventi | 14 luglio 2022, 07:20

Camera “si sdoppia” per raccontare i rivoluzionari anni Sessanta e Settanta attraverso l’arte fotografica

Fino al 2 ottobre, “Ketty la Rocca. Se io fotovivo” e “La rivpluIzone siamo noi”

Camera “si sdoppia” per raccontare i rivoluzionari anni Sessanta e Settanta attraverso l’arte fotografica

Dopo la mostra dei lavori del MoMa di New York, Camera torna con un’esposizione fotografica dedicata all’arte e al fermento culturale degli anni Sessanta e Settanta. Lo fa attraverso “Camera Doppia”, due percorsi paralleli che raccontano proprio quegli anni rivoluzionari densi di stimoli visivi, intellettuali e sociali.

Sono stati anni anche violenti. Un passaggio a volte doloroso ma importante per la storia del nostro Paese” commenta l’assessore Rosanna Purchia ricordando il periodo. “La rivoluzione siamo noi. Arte in Italia 1967-1977” e “Ketty La Rocca. Se io fotovivo. Opere 1967-1975” sono le due mostre, una collettiva e una personale, aperte dal 14 luglio al 2 ottobre.

Protagonista di questa mostra divisa a metà è un decennio straordinario sotto vari punti di vista, analizzato e raccontato attraverso la fotografia che crea l’evento artistico. Protagonisti però della mostra anche gli ardisti con i loro corpi e i loro volti.

La rivoluzione siamo noi

Realizzata sulla base del documentario omonimo di Sky Arte, in collaborazione con Archivio Luce Cinecittà disegna un percorso dell’arte in Italia attraverso scatti che documentano momenti cruciali avvenuti tra Torino, Napoli e Roma, vere testimoni di questo periodo.

Una ricca documentazione di scatti, alcuni inediti, realizzati da fotografi come Claudio Abbate, Mimmo Jodice, Paolo Pellion, Paolo Mussat Sartor, Bruno Mancini e Fabio Donato. 150 immagini che ritraggono eventi, performance ma anche dibattiti e azioni che altrimenti sarebbero diventate effimere.

Dalle opere dell’Arte Povera alle gallerie Sperone e Tucci a Torino, alle rassegne allestite nel parcheggio sotterraneo di Villa Borghese, fino alle performance di Marina Abramovic e Hermann Nitsch di Joseph Beyus a Napoli. 

Un decennio in cui la fotografia artistica ha imparato a ritrarre le opere e gli artisti stessi hanno visto con un altro occhio le proprie opere.

Ketty La Rocca 

Per la prima volta una mostra che analizza il rapporto tra l’artista Ketty La Rocca e la fotografia, da lei utilizzata per rappresentare il suo corpo e la sua gestualità.

Oltre cinquanta opere che si dai primi anni La Rocca realizza accostando collage verbo-visivi. Non una fotografa, l’artista racconta la società italiana del Dopoguerra con un linguaggio intuitivo e immediato. 

Tra i temi principali che La Rocca porta in luce in quegli anni il ruolo della donna nella comunicazione di massa e la critica al capitalismo e all’influenza che la Chiesa ha all’intento della società moderna.

Lavoro assolutamente contemporaneo e del presente, c’è un’urgenza di comunicazione che rimane a distanza di tanti anni” commentano le curatrici Raffaella Perna e Monica Poggi.

Chiara Gallo

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