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Politica | 18 luglio 2023, 08:40

Ambiente, economia e diritti, i Radicali lanciano sei proposte di legge: la petizione di "Falla Fuori" passa anche da Torino

Il traguardo è fissato a 50mila firme. Il ministro Nordio nel mirino: "Non c'è ancora una piattaforma pubblica per questo tipo di operazioni"

Raccolta firme da parte dei Radicali per sei proposte di legge

Raccolta firme da parte dei Radicali per sei proposte di legge

Anche Torino è protagonista della nuova iniziativa dei Radicali italiani: una raccolta firme (obiettivo 50mila) per sei proposte di legge di iniziativa popolare. Il progetto è stato presentato ieri, lunedì 17 luglio, insieme ai rappresentanti di Volt e dell'associazione radicale "Adelaide Aglietta". Si spazia dall'ambiente all'economia, passando per i diritti e le battaglie civili. Il nome dell'iniziativa è "Falla fuori".

Protezione del suolo, rinnovabili, reddito minimo, abordo e lavoratori sessuali

"La prima legge riguarda la proposta di protezione del suolo, una legge mai veramente voluta dalla classe dirigente italiana - dice Igor Boni, presidente "Radicali italiani -. La seconda proposta è sul tema delle energie rinnovabili, la terza si concentra sul tema dell'economia e nello specifico sul contrasto alla povertà con un reddito minimo di inserimento, la quarta riguarda i debiti dello Stato nei confronti delle imprese, che chiediamo possano essere scontati come crediti nei confronti del Fisco, la quinta fa riferimento alla proposta di legge sulla decriminalizzazione dei lavoratori sessuali e l'ultima la facilitazione e lo sviluppo della legge sull'aborto, per renderlo più sicuro e accompagnato da una maggiore informazione".

"Nei prossimi sei mesi raccoglieremo le 50mila firme necessarie - ha concluso il consigliere comunale di Torino, Silvio Viale, del gruppo +Europa & Radicali Italiani -: non sarà facile la raccolta su sei argomenti diversi, ma confidiamo sempre che i cittadini si informino".

"Manca una piattaforma pubblica adeguata"

"Sabato è iniziata la nostra campagna per la raccolta firme, che si svolgerà sia con banchetti e gazebi, sia in forma digitale", dice Massimiliano Iervolino, segretario Radicali Italiani, che non risparmia una frecciata al Ministro della giustizia, Carlo Nordio, proprio sul tema delle firme digitali: "Il ministro, rispondendo a un'interrogazione di Riccardo Maggi, ha detto che la firma digitale avrà un ritardo di ulteriori 12 mesi, doveva invece essere pronto per gennaio. Questo Stato quindi non riconosce né rispetta le proprie leggi. Siamo costretti ad appoggiarci ad una piattaforma privata, che ha un costo e ne limiterà probabilmente la partecipazione".

Marco D'Agostino

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