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Attualità | 27 febbraio 2024, 07:35

Borgo del Valentino: il 29 febbraio le due famiglie di artigiani lasciano casa e bottega

Gli interventi del Pnrr cominciano a marzo e dureranno un anno. Bocciata la proposta dei trasferimento al Mastio della Cittadella

Borgo del Valentino: il 29 febbraio le due famiglie di artigiani lasciano casa e bottega

Borgo del Valentino: il 29 febbraio le due famiglie di artigiani lasciano casa e bottega

La scadenza è per questo fine settimana. Il 29 febbraio le famiglie Cerrato e Corradin dovranno lasciare oltre alle due botteghe storiche all’intento del Borgo del Valentino, anche le loro case. 

La struttura sulle rive del Po rimarrà chiusa completamente al pubblico per un anno per permettere gli interventi finanziati con i soldi del Pnrr. 

Il Comune aveva proposto ai due artigiani una soluzione temporanea all'interno del Mastio della Cittadella. Una soluzione che come ha confermato anche l'assessora Rosanna Purchia non è stata accettata. 

Gli spazi infatti non erano adeguati per ospitare nè i laboratori nè le botteghe di entrambe le attività. 

Al momento le due famiglie non vogliono rilasciare interviste e al termine dell'anno di lavori dovranno comunque partecipare al bando emesso dal Comune per poter ritornare nelle sedi storiche delle attività che si tramandano da generazioni. 

I lavori in corso 

Al momento il Borgo Medievale è avvolto dalle impalcature per lavori di manutenzione straordinaria alle coperture, finanziati con un milione e mezzo di euro di fondi del Ministero della Cultura, cantiere che terminerà tra agosto e settembre 2024 e al quale si affiancherà quello del Piano Nazionale di Ripresa.

Quest'ultimo è inserito all'interno del progetto più ampio di riqualificazione del Valentino. I lavori legati al Pnrr partiranno a marzo 2024 e dureranno complessivamente diciotto mesi: la fine dei lavori è per il termine del 2025, con sei mesi di collaudo tra 2025 e 2026. Uno degli interventi più rilevanti ed impattanti sul complesso è la realizzazione dei sottoservizi e del pozzo geotermico. Saranno inoltre rifatti i collegamenti elettrici, creati ex novo quelli per la raccolta delle acque e del riscaldamento. Per fare passare le diverse tubature sarà necessario effettuare degli scavi nella via centrale. Quest'ultimo intervento durerà circa un anno, durante il quale il Borgo Medievale sarà appunto totalmente chiuso al pubblico.

La Circoscrizione 8 in difesa degli artigiani 

In difesa dei bottegai la Circoscrizione 8 si era già espressa sul progetto preliminare votato all’unanimità dal Consiglio della 8, invitando il Comune a fare alcune riflessioni. "È indubbio - ribadisce il coordinatore Enrico Foietta - che un intervento di messa in sicurezza della struttura andasse fatto e il PNRR è stata l’occasione per usare risorse che se no non si sarebbero avute altrimenti. In varie commissioni circoscrizionali e comunali negli ultimi mesi si è detto che ci sarebbe stato un indirizzo più preciso della funzione del borgo e una più dettagliata timeline dei lavori. Adesso che il borgo è chiuso e sono passati alcuni mesi credo che le valutazioni siano più mature e attendiamo un nuovo incontro con assessori e tecnici per fare il punto". 

Sulla questione erano già intervenute anche le consigliere Claudia Amadeo (Lega) e Claretta Marchi (FdI). 

"Il comune di Torino, perde due eccellenze dell'artigianato regionale, senza essere riuscito in un anno a trovar loro una sistemazione alternativa e senza avere una prospettiva certa sul destino del borgo a fine lavori" è il commento di Amadeo. 

"Ad oggi  risulta che il Comune non abbia fornito aiuto alcuno, nemmeno l’assegnazione temporanea in modalità onerosa di un’abitazione consona alle loro esigenze, tra quelle a disposizione del Comune per i casi emergenziali, quando è noto, e solitamente buona prassi per il Comune di Torino, in caso di sgomberi di abitazioni per varie motivazioni, di provvedere ad assegnare provvisoriamente un nuovo domicilio agli sfrattati - aggiunge Marchi -. Dopo le chiusure per tre anni dovute al periodo pandemico, ora la Città, i suoi cittadini e i turisti dovranno fare a meno per altri tre anni di questa Museo a cielo aperto  che impreziosisce il Parco del Valentino".

 

 

 

Servizio di Chiara Gallo e Daniele Caponnetto

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